di Angelo Di Marino
NAPOLI. La sala è la stessa di De Luca. La gente no. Ci sono molte meno sedie, in giro tutte facce conosciute. Si tratta di parlamentari, amministratori locali e di aspiranti candidati al consiglio regionale. In tailleur grigio, il ministro Carfagna inizia a parlare quando le luci sono accese neanche a metà. Poi i lampadari prendono colore e si esce dalla penombra.
Prima che inizi tutto, si intravede nella hall dell’hotel Vesuvio anche Gerardo Motta, già candidato a sindaco di Battipaglia per il Pdl. Va via subito dopo l’arrivo del coordinatore regionale Cosentino. Folta la rappresentanza da Castel San Giorgio, con l’onorevole Gerardo Soglia accompagnato da Domenico Iennaco, ex vicepresidente della Salernitana 1919, mentre nelle prime file siede Antonio Lubritto, vicecoordinatore provinciale del Pdl ed assessore regionale nella prima giunta Bassolino. Un po’ più a sinistra il sindaco di Sarno, Amilcare Mancusi, quello di Scafati, Pasquale Aliberti, il consigliere uscente Pasquale Marrazzo ed il coordinatore provinciale, l’indaffaratissimo Antonio Mauro Russo. Tra i più attenti alle parole di Caldoro e della Carfagna risulta Giuseppe Zitarosa, consigliere comunale a Salerno.
Mondo del calcio rappresentato da Salvatore Gagliano, consigliere federale e regionale, e da Luis Gallo, patron di un Napoli all’epoca allenato da Marcello Lippi.
Stefano Caldoro la butta sul ridere quando riferisce di una battuta colta all’entrata: «Mi hanno detto che, comunque vada, ho già vinto perché io abbraccio Mara e De Luca invece Di Pietro…». L’atmosfera è pacata, sembra una passerella per chi è in cerca di un placet alla candidatura. La premessa del ministro («Non posso avere un ruolo in Regione») apre i cuori alla speranza, perché in questo modo si scalerà di un posto nella graduatoria degli eletti. Alla fine c’è chi aspetta Cosentino e Landolfi per perorare la propria causa e chi stringe mani per lasciar traccia della propria presenza.
La palla ora passa all’onorevole Giuseppe Scalera, chiamato dalla Carfagna a farle da spalla elettorale sul territorio. Un passato con diniani, l’Ulivo e la Margherita, già giornalista sportivo e presidente dei medici napoletani, Scalera dovrà portare fieno in cascina. Vietato sbagliare, questo il mandato. Le luci si spengono di nuovo, buio in sala. Chi ci sarà nei titoli di coda?
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pubblicato su “la Città” del 9 febbraio 2010
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