Economia, crisi politica e veleni: sono proprio tempi duri

di Angelo Di Marino
Sono tempi duri. Pochi giorni fa, intervistato da “Repubblica”, il presidente Caldoro ha affermato: “Non mi piace pittare il sole. Ribadisco che davanti a noi abbiamo non mesi, ma anni difficili”. Rispondeva alle accuse lanciate dal numero uno degli industriali campani, Lettieri, nei confronti dell’azione di governo della nuova giunta, definita “deludente e senza slancio”. Con queste premesse c’è poco da sperare. La Regione deve fare i conti con il presente più che con il passato, anche se politicamente rilancia il messaggio del “disastro portato avanti negli anni da Bassolino”. Se l’analisi è comprensibile sotto il profilo strategico, non regge del tutto invece all’impatto con la realtà. Che racconta di un Paese senza risorse da destinare agli enti locali e di un Sud con sempre meno voce (e fiato) rispetto al settentrione pilotato dalla Lega.
Gli ultimi scampoli d’estate hanno contribuito, poi, ad alzare ancora di più il tono già aspro del confronto politico. Chi è contro Berlusconi intravede nella frattura in atto nel Pdl la chance per poter abbattere il totem. E giù con le invettive dietro le quali però si nasconde il nulla. E’ proprio questo il problema: al di là della voglia matta di defenestrare il padrone del vapore, si rischia di andare a votare senza uno straccio di idea, di programma, di strategia che rappresenti una seria e reale alternativa al premier milionario.
Insomma, Berlusconi in caso di elezioni potrebbe anche perdere. Ma i suoi avversari forse riuscirebbero a non vincere anche stavolta. Una storia che, negli ultimi sedici anni, si è ripetuta già troppe volte. Riproviamo?

pubblicato su “la Città” del 22 agosto 2010

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