Paravia (Pdl) è sicuro: “Berlusconi salirà al Colle, poi si vedrà…”

di Angelo Di Marino
SALERNO. Un fiume in piena. Antonio “Nino” Paravia non sembra turbato più di tanto dallo stato confusionale in cui sembra trovarsi il Pdl, il suo partito: «Piove da molti giorni, quindi anche la vita politica risente di qualche perturbazione finendo per esondare».
Eppure la crisi c’è nel centrodestra, è evidente…
Ci sono sicuramente delle contraddizioni nella maggioranza, nulla però a confronto di quanto accade nel centrosinistra, che non solo è diviso ma è frammentato.
Converrà che con questa legge elettorale non si va lontano…
Certamente sì, ma non credo che sia una priorità. Cambiarla adesso significherebbe favorire un gruppo e penalizzarne un altro.
E allora quale sarebbe la priorità, secondo lei?
Cambiare i regolamenti delle Camere, dove adesso i lavori sono troppi lunghi.
Non è anche un problema di numeri, di sovraffollamento degli scranni, almeno sulla carta?
E’ vero, ma la cura dimagrante deve riguardare anche la Corte Costituzionale, per esempio, che ha privilegi di casta dei quali nessuno ha il coraggio di parlare. E poi a cascata tutte le istituzioni dovrebbero essere snellite.
E quando lo fate, allora?
Il nostro è un Paese da riformare, ma si deve fare con un largo consenso non con una differenza di pochi voti.
Dalle sue parole sembrano scontate le elezioni anticipate, o sbaglio?
Berlusconi salirà al Colle dopo il voto di fiducia, sia in caso di doppio risultato positivo ed a maggior ragione se ottenesse solo la fiducia al Senato.
La palla passa al Capo dello Stato…
Vedremo come si comporterà Napolitano. Personalmente non l’ho votato, ma si è comportato da arbitro imparziale e garante della stabilità del Paese, non c’è che dire.
Ed ecco spuntare Montezemolo all’orizzonte…
E’ certamente una risorsa del Paese, tranne che per quello che ha combinato con la Ferrari quest’anno col titolo perso all’ultima curva…
Però…
Però mi sembra già un buon politico, visto che a giorni alterni annuncia e smentisce la sua discesa in campo.
Sarà il vero antagonista del Cavaliere?
Montezemolo non è indispensabile alla vita politica italiana, abbiamo già troppe contraddizioni tra noi…
Ma allora è vero che questa politica è troppo autoreferenziale?
La politica altro non è che lo specchio della società in cui viviamo e ne rappresenta tutte le contraddizioni e soprattutto le frammentazioni.
Qualche esempio?
Le associazioni degli imprenditori che pubblicizzano codici etici, aggrediscono la politica reclamando qualità e meritocrazia che poi tralasciano nella selezione della propria classe dirigente.
Lei è stato presidente di Confindustria, mica era poi tanto lontano da questa realtà consociativa?
Sono profondamente deluso sia per quel che riguarda Confindustria che quanto attiene alla Camera di Commercio. Perché a fronte di un impegno che definirei “passionale”, mio e di tanti altri, oggi assistere al degrado di questi due consessi fa veramente male.
Si riferisce ai patti che hanno preceduto le elezioni?
Evidentemente sì. Vedere le lotte fratricide, il mancato rispetto delle regole, altro non è che lo scopiazzare la politica con accordi massonici per la futura Camera di Commercio. “La presidenza a te, la vicepresidenza a me, il consigliere all’altro…”: è una cosa che mortifica la società salernitana.
Non è che la politica locale sia da meno, visto che anche l’associazionismo si trova a fronteggiare e confrontarsi con una situazione politica diversa rispetto a qualche anno, nella quale non c’è più solo De Luca ma anche Cirielli…
Non credo ci sia un collegamento tra le attuali rivalità in campo nella società civile ed i due principali riferimenti politici sul territorio. Cirielli sta dimostrando capacità amministrative e di leadership per l’intero Principato di Salerno…
Già lo chiama così?
Certo. Guardi che Cirielli è in fase di forte crescita in relazione alla classe dirigente che ha saputo creare intorno al 99% del Pdl a Salerno.
E De Luca, allora?
E’ sul viale del tramonto, non c’è alcun dubbio.
Anna Ferrazzano è un candidato sindaco che le va bene quindi?
E’ un buon candidato, anche perché ora avrà l’appoggio del ministro Carfagna che non può certo dimenticare di aver accompagnato Anna all’inizio della carriera politica.
Rieccoci con la Carfagna…
Adesso che ha abbandonato le idee di quel “banditello” di Italo Bocchino, professando lealtà nei confronti di Berlusconi, non ci saranno più problemi.
Allora lo strappo, secondo lei, è colpa solo di Bocchino?
Guardi, ha qualcosa di strano anche nel cognome. Evoca il fumo nero delle sigarette, spinge al tabagismo. E fumare, si sa, fa male…
Dica quello che vuole, ma De Luca a Salerno resta il gran favorito alle prossime comunali.
E’ una partita aperta, nell’ipotesi però che alcune componenti del centrosinistra si confermino coerenti con le posizioni assunte. Mi riferisco a Italia dei Valori che ha condannato De Luca, definendolo non presentabile, oltre a Sel e ad altri schieramenti che dovrebbero presentare un loro candidato.
Obiettivo del Pdl?
Raggiungere il ballottaggio e determinare uno scossone in questa città di centrodestra che per comodità sceglie sempre De Luca.
Però anche lei è salernitano e, alle ultime elezioni comunali, votò De Luca…
Salerno si sta autoglorificando dell’immagine che De Luca dà di questa città. La paragona sempre a Napoli, perché non la mette a confronto con Lecce o Parma? Salerno si fa ammaliare dal sindaco e si adagia. Vorrei che si svegliasse!
© riproduzione riservata

pubblicato su “la Città” del 28 novembre 2010

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