L’Università di Salerno organizza il seminario dal titolo “Editoria multimediale-Il caso del gruppo Espresso”, che  si terrà il prossimo 3 febbraio, con inizio alle ore 15, presso l’aula 10 della facoltà di Lingue dell’ateneo. Relatore Angelo Di Marino, direttore responsabile de “la Città”, quotidiano di Salerno e provincia.
Fisciano. Intuizioni per essere in grado di cogliere i cambiamenti. E’ questo il segreto dell’informazione per il direttore de “la Città”, Angelo Di Marino, che giovedì nel campus universitario di Fisciano ha spiegato agli studenti del corso di “Formazione in Innovazione Tecnologia” promosso da Unis@und, web-radio di ateneo, come si è evoluta l’informazione di pari passo alle evoluzioni soprattutto tecnologiche e della società. E’ partito dall’esperienza di lavoro maturata in sedici anni nel gruppo “L’Espresso” per spiegare l’evoluzione, la crescita e il successo del gruppo editoriale. «C’erano le idee», ha detto Di Marino, e ha ricordato chi ha cavalcato i cambiamenti, affidandosi all’intuito e alla capacità di analisi, come il principe Carlo Caracciolo fondatore de “L’Espresso” e “la Repubblica” insieme a Eugenio Scalfari. In occasione del seminario “Editoria multimediale”, è partito dalle prime esperienze della carta stampata fino al rinnovamento, in ritardo solo rispetto alle iniziative d’oltreoceano, promosso dal sito di Repubblica.it: «Leader dell’informazione in lingua italiana». Ha discusso dei siti-web dei quotidiani locali fino all’iPad, “nuova” piattaforma multiuso che ha consacrato la tecnologia multitouch affiancando una «furbissima operazione di marketing». «I giornalisti sono sempre gli stessi – ha detto – sono stati in grado di attraversare tante fasi delle evoluzioni tecnologiche e saranno capaci di farlo anche con un iPad tra le mani». L’informazione viaggia di pari passo con la tecnologia. «E’ in arrivo una nuova strutturazione dei nostri siti e stanno cambiando gli strumenti per consentirci di aggiornare in tempo reale l’informazione. E’ la nuova sfida e non sarà l’ultima».
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pubblicato su “la Città” del 5 febbraio 2011

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