SALERNO. «De Luca? Si circonda di troppi uomini e di poche donne. Gli consiglierei di calmare i nervi, di non ascoltare i consigli di chi gli è vicino e piuttosto di pensare alle tante persone di valore che un tempo lo affiancavano e che oggi gli stanno contro». Il senatore Nino Paravia snocciola nomi e cognomi, esibendo qualche chilo in meno e la grinta dei tempi d’oro.
Lui che è il coordinatore del cammino elettorale della Ferrazzano: «I nomi di chi ha mollato il sindaco? Masullo, Memoli, Conforti, Avella, Martino, De Biase, Enzo Bove… Continuo?».
No, parliamo invece della “sua” candidata.
«E’ una donna giovane, una professionista capace e direi politicamente in ascesa. La vedo costantemente crescere in questa campagna elettorale. Gli insulti che le riserva il sindaco uscente sono del tutto gratuiti».
De Luca, vecchia conoscenza per lei. O sbaglio?
«Lui aveva il controllo di tutto il territorio, non solo del Comune ma anche del Cstp, delle farmacie, dell’Asl… Con i suoi uomini determinava i destini di tutto. Adesso gli mancano i pezzi, preferisce duellare con Cirielli».
Non è che voi stiate a guardare, però…
«De Luca sbaglia quando crede di aver già vinto con i voti del centrodestra. Se c’è qualcuno che gli ha dato questa illusione, il 16 maggio avrà un brutto risveglio».
Sembrano le elezioni dei separati in casa…
«La Masullo è una signora in tutti i sensi, lo ha lasciato in modo “esplosivo” e oggi si candida a prendere quei voti di sinistra che non sono pochi. Sono di chi non voterà mai il camerata De Luca».
Non guardi solo in casa d’altri. Vogliamo parlare di Gagliano?
«Ottimo imprenditore. Siamo amici, ma politicamente non capisco le sue scelte dopo l’esito delle Regionali. E’ un grande albergatore, ora invece ha preso il vizio di farsi ospitare da piccoli partiti senza serie prospettive».
Insomma, che Salerno sarà dopo le elezioni?
«C’è più di un rischio con De Luca ancora sindaco. Pensa solo al cemento. Parla di mare che però non è balneabile. E poi, se qualcuno dei suoi ex assessori ha pensato di candidarsi contro di lui, un perché ci sarà…».
Quale sarà questo perché allora?
«Secondo me la Masullo è scesa in campo perché rifiuta certe connivenze. Non esiste una camorra buona salernitana e una cattiva casertana. Entrambe mi sembra prestino la loro opera per Palazzo di Città».
E in che modo scusi?
«Quella locale attraverso alcuni che bazzicano tra gli addetti delle società partecipate e che vediamo affiggere i manifesti elettorali sulle campane del vetro. Quella casertana attraverso qualche ditta che non so come riesce a vincere appalti al posto delle aziende salernitane».
Mi scusi, ma allora che dice a Lettieri che prende ad esempio proprio De Luca?
«E’ un modo per perdere le elezioni già vinte a Napoli con la disfatta del Pd. Ecco perché furbescamente De Luca ha escluso il partito dalla sua campagna». (A. D. M.)
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pubblicato su “la Città” del 22 aprile 2011
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