di Angelo Di Marino
C’era una canzone degli Stadio, storica band bolognese che ha anche suonato in piazza a Salerno qualche Capodanno fa, brindando con De Luca sul palco a mezzanotte, che faceva più o meno “Generazione di fenomeni”. Ed è davvero una “generazione di fenomeni” quella che siede in consiglio comunale a Salerno. Prima fa finta di niente, poi dichiara chiusa la questione dell’incompatibilità del sindaco e poi mescola le carte (ormai maggioranza e opposizione votano insieme) sulla metropolitana. A proposito, qualcuno ha anche pensato bene di non farsi vedere per evitare grane. Inutile dire che, ancora una volta, il tutto si è celebrato come se si trattasse di una festicciola privata, con tanto di inviti personali e non cedibili. Un circolo che ama la privacy e la difende a tutti i costi.
Peccato si tratti di una assise pubblica, con consiglieri eletti dal popolo in quanto rappresentanti della cittadinanza. Gente che deve rendere conto a chi li ha mandati lì a fare gli interessi di una città intera e non di una ristretta elite che tanto vorrebbe ispirarsi ad oligarchia. Proprio a causa di queste singolari tendenze “privatistiche”, il Consiglio comunale di Salerno non permette riprese video e audio superiori ai tre minuti. Men che meno è possibile effettuare la diretta dei lavori.
Per la terza volta negli ultimi mesi, abbiamo chiesto formalmente al presidente del Consiglio comunale, l’avvocato Antonio D’Alessio, di poter realizzare a titolo gratuito e sotto nostra totale responsabilità la diretta audio/video della seduta di ieri, da trasmettere in streaming sul nostro sito web. Ecco la richiesta inoltrata nei tempi giusti e secondo le consuete modalità:
Diversamente dalla precedente richiesta, avanzata in occasione del consiglio poi rinviato, stavolta il presidente D’Alessio si è premurato addirittura di risponderci. I toni sono poco cordiali, anche se la mail viene preceduta da una telefonata al sottoscritto, nel corso della quale viene ribadito che “il regolamento comunale non è cambiato, si possono riprendere solo tre minuti del consiglio”. D’Alessio dice anche di “non poter fare discriminazioni, quindi non può penalizzare gli altri per far fare la diretta a “la Città” soltanto”. Ingenuamente ribatto: “Caro presidente, ma chi altro ha fatto richiesta per la diretta, adesso come negli ultimi anni?”. La risposta: “Nessuno, nessuno…”. E allora, caro D’Alessio, quale sarebbe la discriminazione? Quale la penalizzazione? E verso chi?
Giungiamo ad oggi. Ligi alle direttive, ci limitiamo ad aggiornare il sito testualmente con quanto ci riportano dall’aula consiliare i colleghi Carlo Pecoraro e Angela Caso. Niente riprese, niente audio. La nebbia, insomma. Proprio come nei desideri del presidente D’Alessio e dei suoi colleghi consiglieri. Ovviamente siamo a Salerno, quindi le regole sono fatte ad hoc per chi le rispetta, mica per tutti. Il presidente D’Alessio, distratto forse dalla frenesia dei lavori consiliari e dall’effervescente dibattito, non si sarà accorto di chi ha ripreso integralmente la seduta e soprattutto l’intervento del titolare, pardon del sindaco. E certo non ha autorizzato chi poi ha trasmesso l’intero discorso di De Luca. Altro che tre minuti! Il tutto alla faccia dei regolamenti del palazzo di vetro (opaco). E soprattutto dei salernitani. In Consiglio a Salerno è seduta davvero una “Generazione di fenomeni”.
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