Di nome si chiama Lorenzo, e porta il 24 come numero di maglia. Ed è il giocatore che nel Napoli esaltante degli ultimi tempi ha colpito più di tutti, per crescita e rendimento. Lorenzo Insigne ha, dopo solo sette giornate di campionato, messo a segno già cinque reti; per intenderci, nella scorsa stagione in venti partite di campionato i gol erano stati appena due, complice però il grave infortunio occorso a Firenze il nove novembre. Per non parlare poi degli assist, nella cui classifica il talento di Frattamaggiore conduce a quota nove.
Numeri che danno la dimensione che questa ormai ex-promessa sta venendo ad assumere. Prolificità sotto porta, fase difensiva efficace ed estro infinito sono il mix che stanno facendo grande “Lorenzinho”. Non ultima anche la sua collocazione in campo che, dopo il passaggio al 4-3-3 di Sarri, è tornata ad essere quella di esterno sinistro, a lui più congeniale. E senza dimenticare neppure il grande feeling con Higuain, che ha portato già a diversi gol, ultimi quelli con la Juve e con il Milan. La crescita di questo ragazzo però non è solo dal punto di vista tecnico e di rendimento, anzi. Si notano in lui una maturità e un equilibrio dal punto di vista mentale che gli permettono di entrare in campo con quella serenità che gli consente di esprimere tutta la sua qualità.
Come lui stesso ha affermato a fine partita, “fare due gol e un assist in uno stadio come San Siro non capita tutti i giorni” e questo deve essere dunque il punto di partenza. Il rischio è quello della eccessiva esaltazione e quindi, ancora una volta, Insigne dovrà dimostrare la raggiunta maturazione non adagiandosi su quanto finora fatto ma anzi continuando sulla strada del lavoro per fornire nuove ed incredibili prestazioni.
Infine, la standing ovation del Meazza all’uscita dal campo, fatta tra l’altro sotto gli occhi del c.t. della nazionale Antonio Conte, sembra una vera e propria investitura. Una investitura che lo proclama talento più limpido e geniale in circolazione nel panorama del calcio italiano.
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