Troppo spesso le virtù di una squadra si misurano solo guardando i pochi e soliti dati che saltano all’occhio. I primi che mi vengono in mente sono quelli dei gol fatti e subiti. Per carità, importantissimi. Quelli del Napoli di quest’anno poi sono particolarmente sfavillanti; con 45 reti segnate e 18 subite la squadra di mister Sarri vanta il miglior attacco e la terza miglior difesa del campionato. Senza dubbio il primo di questi risente, in positivo, della grande annata del pipita Higuain che, con le sue 21 segnature in 21 match, lancia in ogni partita la squadra dal punteggio di uno a zero. Certo poi ce ne sono altre 24 che sono distribuite tra i vari Insigne, Hamsik, in grande spolvero nelle ultime uscite, Allan e gli altri uomini del reparto d’ attacco. Tanto per rispondere agli iscritti al partito del “Napoli Higuain-dipendente”.
Ma si parlava prima di numeri che saltano meno all’occhio rispetto ad altri. Ecco, anche questi sono importanti e in maniera casomai più velata danno indicazioni precise circa pregi e difetti di una certa squadra. Per esempio, interessante è la statistica dei falli commessi; nel caso degli azzurri questi sono stati 250 facendo del Napoli l’undici più corretto della serie a (con 39 ammonizioni e 1 espulsione). A significare quindi anche una bravura rispetto agli avversari nel rubare e riconquistare palloni in maniera regolare; bravura anche, e forse è questo il motivo che più incide, nella capacita di tenere per la maggior parte dei novanta minuti il pallone nei propri piedi. A tal proposito infatti, la media per partita del possesso palla è di 29’ e 33’’. Strettamente collegato è proprio il numero dei palloni recuperati (372); nella particolare classifica tra l’altro figurano tre azzurri nelle prime 15 posizioni e si tratta di Koulibaly (58), Allan (58) e Jorginho (54).
Qualche numero però che non va c’è. Ed è proprio quello classico dei gol subiti; ma non nell’arco di tutte le 21 giornate giocate fino ad ora dato che, come è stato detto, il Napoli occupa un lusinghiero terzo posto. Ma piuttosto, se si guarda alle ultime cinque uscite, il dato diventa preoccupante; le reti al passivo sono state infatti sei, più di una per match (solo 12 invece nelle prime 16 giornate). E questo non può far di certo piacere a mister Sarri, il quale non ha mancato di farlo presente nel post partita con la Samp. La ricerca della causa e delle relative soluzioni saranno proprio compito del tecnico, che ha quindi adesso l’obiettivo di restituire alla squadra la difesa inossidabile delle prime 17 giornate.
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