Cori contro il Napoli: curva Lazio chiusa 2 turni. Il racconto di Irrati: «Ritardi nell’annuncio ai tifosi»

Lazio-NapoliLazio-Napoli: Kalidou Koulibaly ascolta i cori razzisti dei laziali sotto gli occhi dell'arbitro Irrati

Due turni con la Curva Nord dell’Olimpico chiusa per la Lazio: è la decisione del giudice sportivo, dopo i buuh razzisti a Koulibaly che hanno provocato la sospensione per 4′ della partita con il Napoli. La Lazio è stata multata con 50mila euro, più una sanzione di 15mila euro per i cori di insulto contro i napoletani. Nel dettaglio, Tosel ha chiuso Curva Nord e Distinti Tevere e Montemario Nord per un turno, e ha revocato la condizionale per un’altra giornata, sanzione che riguardava solo la Curva.

La sospensione temporanea di Lazio-Napoli per i cori razzisti a Koulibaly è stata decisa dopo che non era stato raccolto l’invito dell’arbitro Irrati ad annunciare via speaker il rischio stop; e lo stop definitivo – nonostante i cori proseguissero – è stato evitato su indicazione del responsabile dell’ordine pubblico. È quanto spiega lo stesso Irrati, nel suo referto al giudice sportivo.

«Al minuto 22 e 10 secondi del secondo tempo interrompevo momentaneamente la gara richiamando tutti i calciatori nel cerchio di centrocampo poiché dalla Curva Nord occupata dai tifosi della Lazio provenivano cori razzisti nei confronti del calciatore n. 26 del Napoli Koulibaly Kalidou – scrive Irrati nel suo referto consegnato al giudice sportivo Tosel, che ha chiuso per due turni la curva della Lazio – Fin dal 1 del secondo tempo, infatti ogni volta che il calciatore di colore n. 26 del Napoli giocava il pallone dalla Curva Nord occupata dai tifosi della Lazio venivano indirizzati alla sua persona urla del tipo: – buuuh – a scopo inequivocabilmente razzista».

«Al 17 del secondo tempo comunicavo al quarto ufficiale di gara Posado Fabrizio di comunicare al responsabile dell’Ordine Pubblico, ai delegati di Lega ed ai componenti della Procura di attivarsi per procedere con l’annuncio dello speaker al fine di far cessare i cori razzisti. Nonostante la nostra richiesta – sottolinea Irrati – l’annuncio non veniva effettuato e così al 22 del secondo tempo, visto che i cori continuavano, decidevo di sospendere momentaneamente la gara. Durante la sospensione di 3 minuti e 40 secondi veniva effettuato l’annuncio dello speaker».

«Prima di far riprendere la gara – conclude il rapporto – avvisavo il Responsabile dell’Ordine Pubblico che avrei ripreso il gioco e che da quel minuto alla fine della gara avrei atteso sue indicazioni in ordine alla eventuale sospensione definitiva della gara. Al minuto 24 e 50 secondi riprendevo il gioco con una mia rimessa e da quel punto fino a fine partita, tramite il Quarto Ufficiale di gara, ricevevo l’indicazione dal Responsabile dell’Ordine Pubblico di far proseguire la gara nonostante in alcune occasioni i cori fossero proseguiti».

La conferma che i cori razzisti all’Olimpico sono proseguiti anche dopo la ripresa del gioco, aggiunge Tosel, arriva dagli ispettori della Procura della Federazione italiana giuoco calcio (Figc). «Da quel momento – dice il loro rapporto – nonostante l’annuncio fosse stato ripetuto altre tre volte, i buuh venivano nuovamente ripetuti ogni qualvolta che il calciatore Koulibaly entrava in possesso di palla».

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