Madrid tinta di azzurro. Un’altra volta, come nel 1982 quando proprio al Bernabeu la Nazionale di Rossi, Zoff e Tardelli trionfò. Stavolta l’azzurro era quello del Napoli e le cose ieri sera non sono andate proprio come quella notte di luglio di 35 anni fa. Nella gara di andata degli ottavi di Champions, alla squadra di Sarri non è bastato un gol di Insigne dopo soli 8 minuti. Alla fine hanno vinto 3-1 i Galacticos che, diciamolo tranquillamente, sono più forti. La squadra campione del mondo schierata in bianco nel suo tempio contro quella che sta diventando una delle formazioni che più diverte e riscuote consensi non solo in Italia ma anche in Europa.
E poi sugli spalti, gloriosi e mai troppo celebrati del Bernabeu, migliaia di napoletani a ricreare l’atmosfera del San Paolo anche in Spagna. Madrid è stata invasa: dieci i voli charter partiti da Napoli solo nella giornata di ieri, oltre ai quattro aerei di linea già previsti. Senza contare l’esodo di martedì con centinaia di persone in viaggio verso la capitale spagnola, popolatasi di gente tutta vestita d’azzurro magari vociante e festosa ma composta come non mai. Fin troppo facili gli accostamenti con la partita di 30 anni fa, peraltro giocata senza pubblico. Ad alimentarli il protagonista assoluto di quei tempi e, se vogliamo, anche di questi: Diego Armando Maradona. Quella di ieri era anche la sua giornata che, come al solito, banale non è stata. Prima il battibecco con un cronista, poi le notizie di una lite con la giovane fidanzata, Rocio Oliva. Come ai bei tempi, insomma.
E proprio sotto gli occhi di Maradona, è andata in scena una partita segnata dalla concretezza dei madrileni più che dalla spregiudicata fantasia dei napoletani, peraltro spesso in difficoltà quando il Real teneva palla pressando alto. Buona la partenza della squadra di Sarri in vantaggio con una prodezza di Lorenzo Insigne dopo una manciata di minuti. Poteva essere il classico gol che cambia tutto, in realtà è servito a svegliare soprattutto le merengues. Di Benzema, dieci minuti dopo la rete degli azzurri, il gol che sancisce il pari e soprattutto la riscossa dei padroni di casa. Con il passare del tempo il Napoli perde metri, arretra sotto i colpi precisi del centrocampo in maglia bianca. Sarri se ne accorge ma può poco. Reina salva un paio di volte e ancora Benzema mette i brividi ai diecimila napoletani colpendo il palo.
Ripresa ed è subito Real: Ronaldo salta Koulibaly e scarica all’indietro per Kroos. Il destro di prima spiazza Reina sul suo palo. È il segnale che la partita ha preso una brutta piega per il Napoli. Altri 5 minuti e ci pensa il brasiliano Casemiro con una rete pazzesca a insaccare dove Reina non può arrivare. Sarri non cambia, lo fa solo alla mezz’ora (Allan per Zielinski) e poi nel finale quando si rivede in campo Milik. Il Napoli alza il baricentro, tiene un po’ di più palla e spreca con Mertens. Finisce senza sorrisi e con Maradona scuro in volto. Come trent’anni fa. Ritorno il 7 marzo.
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REAL MADRID-NAPOLI 3-1 (1-1)
Real Madrid (4-3-3): Navas 5,5, Carvajal 6,5, Varane 6, Ramos 6 (25′ st Pepe 6), Marcelo 6,5, Modric 6, Casemiro 6,5, Kroos 6, 6,5 Rodriguez 6,5 (30′ st Vazques sv), Benzema 7 (36′ st Morata sv), Ronaldo 5,5. (13 Casilla, 6 Nacho, 16 Kovacic, 22 Isco). All.: Zidane 6,5.
Napoli (4-3-3): Reina 6,5, Hysaj 5,5, Albiol 5,5, Koulibaly 4,5, Ghoulam 6, Zielinski 5,5 (29′ st Allan sv), Diawara 6,5, Hamsik 6 (38′ st Milik sv), Callejon 6, Mertens 5,5, Insigne 6,5. (1 Rafael, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 8 Jorginho, 4 Giaccherini). All.: Sarri 5,5.
Arbitro: Skomina (Slovenia) 5.
Reti: nel pt 7′ Insigne, 18′ Benzema; nel st 4′ Kroos, 9′ Casemiro.
Note: spettatori 80mila. Angoli: 5-1 per il Real Madrid. Recupero: 0′ pt e 3′ st. Ammoniti: Ramos, Zielinski, Modric e Mertens per gioco scorretto.
Articolo pubblicato su “il Tirreno” il 16 febbraio 2017
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