Tre ragazzi sono partiti il 18 giugno da Bergamo e sono arrivati ad Alberobello il 30 giugno scorso. 100 chilometri al giorno, 1.000 in tutto, per parlare di agricoltura biologica, giovani e viaggi. Con l’esperienza, Alfredo Amadori, Sergio D’Adda e Alessandro Pagnoncelli hanno provato a rispondere alle loro domande, entrando in contatto con molte realtà, come la prima azienda bio italiana, la Girolomoni, il Frantoio Galantino e la cooperativa Pietra di Scarto, a Cerignola, che dal 2010 gestisce tre ettari di terreni confiscati alle mafie e porta avanti da tempo progetti con l’associazione Libera.
«Lo scopo del viaggio – dice Alfredo Amadori, 27 anni, ideatore del progetto – è realizzare un documentario. Si intitolerà The Green Wire, il filo verde, come il filo immaginario che si srotola, chilometro dopo chilometro, per tutta l’Italia, e che sarà presentato a ottobre». All’apicoltura Casa Pietra, a Salsomaggiore (Parma), i tre ragazzi hanno appurato l’emergenza della situazione del clima e dell’effetto sulle api. A Bologna hanno conosciuto il Gas BorgoMondo, gruppo di acquisto solidale comprendente 50 famiglie che decidono di comprare biologico, durante una visita ai mercati del progetto “Genuino Clandestino”. Nel Podere Roccolo di Rimini hanno visto l’importanza della vendita diretta, come vera alternativa di contrasto alle politiche sui prezzi della grande distribuzione.
Una tappa importante è stata l’azienda Girolomoni, a Isola del Piano (Pesaro-Urbino), nata nel 1971 e che esporta in 23 Paesi del mondo. Il lago nella Valle, di Monte San Vito, è stata l’occasione per parlare con Paolo Guglielmi, rappresentante della Coldiretti, che organizza diverse attività per avviare i giovani all’agricoltura, guidandoli nei primi passi nell’avvio di un’azienda agricola ma anche proponendo attività particolari come addii al nubilato in tema agricoltura, dove le future spose, per un giorno, fanno le contadine.
Proseguendo nel viaggio, i tre ciclisti hanno assaggiato lo zafferano dell’azienda Delicious Nature, coltivato da due coniugi olandesi che 7 anni fa hanno abbandonato una vita agiata per entrare in contatto con la natura, trasferendosi tra le colline di Ascoli Piceno. A Ortona hanno conosciuto Alfredo D’Eusanio, tra i pochi in Italia a sfruttare i principi della genodica, che consiste nell’utilizzare la musica per far crescere meglio le piante. A Termoli è stata invece la volta della scoperta della biodinamica, pratica agricola che si intreccia alla filosofia di Rudolf Steiner, basandosi sui ritmi della natura.
Verso la fine del viaggio, i tre ciclisti hanno ascoltato i racconti della cooperativa Pietra di Scarto, che a Cerignola gestisce terreni confiscati alle mafie. Le tappe conclusive si sono svolte al Frantoio Galantino, a Bisceglie, che esporta in 40 Paesi oli con varie caratteristiche, e alla Masseria Torricella ad Alberobello, dove si è parlato della recente riscoperta del turismo legato all’agricoltura. All’opera per la realizzazione del documentario sono tutti giovani tra i 20 e i 30 anni. Simone Marchi e Beatrice Sancinelli alle riprese. Michele Loreti è il tecnico del suono. Collaboreranno alla post produzione il fumettista Marco Locati e la scrittrice Gisella Laterza.
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