Scovati tra i manoscritti di Mark Twain, conservati alla University of California a Berkley, gli appunti di una fiaba inedita che lo scrittore raccontava nel 1879 alle figlie bambine, a Parigi, sono diventati un libro. È Il rapimento del Principe Margarina che esce il 29 novembre per Bompiani e si avvia a essere una Superstrenna natalizia, non solo per ragazzi. Sono sedici pagine, trovate per caso nel 2011 dal professor John Bird, mentre cercava altro materiale su Twain, con protagonista Johnny, un ragazzino povero che mangia il fiore spuntato da un seme magico. Partendo da qui, e immaginando di conversare con Twain, nome d’arte di Samuel Langhorne Clemens, lo scrittore Philip Stead ha completato la storia accompagnata dalle illustrazioni delicate della pluripremiata artista Erin Stead. «È stato lui a raccontarmi questa storia, e al contrario di me lui è effettivamente morto. O almeno credo, visto che arrivato più o meno a tre quarti del racconto si alzò per andare a prendere un’altra tazza di tè e… puf, svanì» racconta, facendo riferimento a Twain, nella nota d’apertura Philip Stead che con Erin ha firmato fra l’altro Il raffreddore di Amos Perbacco, vincitore della Medaglia Caldecott.
Ogni sera l’autore de Le avventure di Tom Sawyer narra alle piccole Susy e Clara la storia di Johnny che, dopo aver mangiato il fiore magico, acquista la capacità di parlare con gli animali e va alla ricerca di un principe scomparso, Margarina. La storia, «inventata a partire da una figura anatomica in una rivista del diciannovesimo secolo» come spiega la nota di chiusura, «parla di gentilezza, coraggio e nobiltà». «Volevo che papà scrivesse un libro capace di mostrare almeno in parte la sua indole gentile e affettuosa» dice Susy Clemens in apertura del libro dove viene ritratta in un disegno della Stead che ci regala anche un ritratto di Twain in cui lo scrittore ci parla della «legge del racconto, che non ha legge».
Eccoci dunque che questa favola riemersa dal passato ci restituisce la voce avventurosa e ironica di Twain. Seguendo Johnny conosciamo la sua unica vera amica, la malinconica gallina Pestilenza e Carestia, che il nonno lo invita a vendere per avere qualcosa da mangiare. I due partono e arrivati al mercato si imbattono in una parata, in un bue «perso nei suoi sogni a occhi aperti», in una vecchietta che chiede l’elemosina e si rivelerà essere una fata che gli dona una manciata di semi celesti. E qui Stead alterna al racconto la sua voce in dialogo con Twain. Fino ad arrivare a quella che chiama La mia storia in cui scopriamo, ciò che accadde dopo: dalla morte del nonno di Johnny, all’Isola dei Castori-Beaver Island al fiore juju mangiato dal ragazzino che porta tutti gli animali a radunarsi intorno a lui fino alla ricerca, aiutato dai nuovi amici, del Principe Margarina, che è scomparso. Grande valore hanno le illustrazioni di Erin Stead che mescolando tecniche nuove e antiche, intagli su legno, inchiostri, matite e laser cut, ha creato un mondo meravigliose che illumina il libro, come viene sottolineato anche nella nota finale. Il manoscritto originale che ha ispirato il libro si può trovare online alla pagina PrinceOleomargarine.com.
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