Santi, poeti e navigatori. In tre parole gli italiani. E il Festival di Sanremo. Che la santità se la porta nel nome, la poesia nelle canzoni così come nei fiori e la navigazione nel mare Bandiera Blu che bagna il porto spalleggiato da colline e monti. Simbolo d’Italia nel mondo come il Parmigiano e la pizza, il Festival ha però gli occhi puntati addosso. Da giorni, del resto, non si parla che di Baglioni e la politica sui migranti, del conflitto d’interessi del direttore artistico, del premio alla carriera non assegnato a Peppino di Capri perché vicino alla Lega, dei compensi ai conduttori, della politica che sale sul palco dell’Ariston ben prima dei cantanti. Una musica stonata.
Adesso tocca a quella vera, quindi che le si lasci spazio. Per polemiche e zuffe tempo ci sarà. Trionfino rime, falsetti, cori, duetti, virtuosismi e perché no anche stecche. Ma per cinque sere fateci navigare tra la poesia e pregare i patroni perché vinca l’artista del cuore. Santi, poeti e navigatori. Italiani, come le canzoni.
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Commento pubblicato sui giornali del Gruppo Gedi domenica 3 febbraio 2019
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