TORINO. Mettiamola così: è l’Italia dei piccoletti ma quanto è bella! Soffre e vince la Nazionale di Mancini con i folletti Insigne e Verratti che accendono la notte di Torino. Punteggio pieno dopo 4 partite nel girone “J” di qualificazione agli Europei. E soprattutto la certezza di aver ritrovato una squadra e un gioco. Bravo Mancini che ha trovato la gente giusta per formare un team che sembra più un club che una selezione nazionale.
Mancini cambia poco rispetto alla trasferta di Atene. Dentro, come preventivato, Bernardeschi e Quagliarella, fuori Chiesa e Belotti. Non c’è posto per Florenzi, tocca all’atalantino Gianluca Mancini. Gli azzurri prendono subito il campo, il giro palla è pulito e permette di tenere lontani dalla propria metà campo gli avversari. Mancini chiede a Bernardeschi di allargarsi di più a destra dove gli ospiti sembrano più sguarniti. Occasione per Barella che al 6’ non riesce in scivolata a tradurre in rete un assist al bacio dalla sinistra di Emerson Palmieri, quest’ultimo sempre efficace in sovrapposizione. Azzeccata la mossa di utilizzare Quagliarella come centravanti-boa: così è in grado di aprire spazi per chi si inserisce in velocità.
È però degli ospiti la prima vera occasione (18’): Dzeko fa a sportellate con mezza difesa azzurra e dal limite serve un assist perfetto per Visca che prova in diagonale a battere Sirigu ma Bonucci in scivolata mette in angolo. Il tutto proprio sotto la curva riservata ai bosniaci che fanno molta più caciara del resto dello stadio. La Bosnia prende confidenza e soprattutto le misure agli azzurri. Mancini si sbraccia perché capisce che la Bosnia sta salendo mentre i nostri schiacciano un mezzo pisolino. Ed è così che al 32’ arriva il vantaggio degli ospiti: combinazione in velocità sulla destra tra Todorovic e Besic che di tacco innesca Visca privo di oppositori. Il cross rasoterra è solo da spingere per Dzeko che da due passi mette dentro. Il gol arriva dopo 600 minuti di imbattibilità dei portieri azzurri. Il finale del tempo vede gli azzurri stabilmente nella trequarti avversaria. Prosinecki, un altro dei trainer appartenenti al club della tuta, capisce che si mette male e mette tutti dietro.
La ripresa si apre con Chiesa che prende il posto di Quagliarella. Bernardeschi finto centravanti è l’ultima trovata di Mancini. Gli azzurri ritrovano brio e soprattutto ci credono. Bosnia però vicinissima al raddoppio con Gojak che non ci arriva di testa e ci fa la grazia. Il ritmo sale nuovamente e l’Italia guadagna un angolo. Batte Bernardeschi che affetta l’area, in agguato al limite c’è Insigne che si coordina alla perfezione e con un destro al volo insacca. Sehic pietrificato e gol capolavoro del napoletano. L’Italia sale di giri, Dzeko non demorde e semina il panico con un paio di slalom. Insigne ci prova anche di testa, miracolo del portiere bosniaco. Mancini ci crede, fa capire ai suoi che si può fare. Dentro anche Belotti, esce tra gli applausi Bernardeschi. La Bosnia vede il pari come un traguardo, gli azzurri no. A quattro dal novantesimo Insigne dalla sinistra mette in mezzo per Verratti che con un destro chirurgico insacca. Nel segno di Zemanlandia e come ai tempi del Pescara. Insigne e Verratti, presente e futuro di questa nazionale.
Il recupero serve solo a cantare l’inno tutti insieme. Tra un anno iniziano a Roma gli Europei. Ci saremo.
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LE PAGELLE
7 SIRIGU Non è proprio incolpevole sul gol che ferma l’imbattibilità azzurra dopo 600 minuti. Per il resto gran serata con almeno tre prodezze.
6.5 EMERSON Parte alla grande, poi soffre. Dal suo lato la trama che porta gli ospiti in vantaggio. Ottima la ripresa.
6.5 CHIELLINI Il capitano spinge e per poco non segna. Soffre quando gli avversari prendono giri.
6 BONUCCI Più nervoso del solito, si fa ammonire per proteste.
6 G. MANCINI Per l’atalantino esame superato (dal 65’ DE SCIGLIO 6).
7 VERRATTI Il gol vale il biglietto. Un lampo in una serata difficile per lui. Un patrimonio ritrovato.
6.5 JORGINHO La catena di distribuzione con il “gemello” Verratti funziona a tratti ma regge l’urto. Costretto al fallo in più occasioni e così viene ammonito.
6 BARELLA Da lui ormai ti aspetti sempre di più. Sembra un veterano anche quando va a corrente alternata.
7 INSIGNE Il gol è un capolavoro. Sempre più il vero “10” di questa Italia.
7 BERNARDESCHI Jolly di nome e di fatto (dal 79’ BELOTTI SV).
6 QUAGLIARELLA Suo lo spunto migliore nel primo tempo quando fa a sportellate e prende spazi. (dal 46’ CHIESA 6)
Articoli pubblicati sui quotidiani del Gruppo GNN mercoledì 12 giugno 2019
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