Man Ray e le donne, un’intima storia surrealista. Le foto in mostra a Torino

Mostra Wo/Man Ray a TorinoCamera, il Centro italiano per la fotografia di Torino, ospita la mostra Wo/Man Ray

Sarà visitabile fino al 19 gennaio 2020 a Camera, Centro italiano per la fotografia di Torino, la mostra WO/MAN RAY. LE SEDUZIONI DELLA FOTOGRAFIA. Circa 200 foto realizzate da Man Ray (e non solo) a partire dagli anni Venti fino alla sua morte avvenuta nel 1976, legate tutte da un unico tema: la donna. In diverse tecniche, sfaccettature e storie.

Nato come Emmanuel Radnitzky, Ray è stato un pittore, fotografo e grafico statunitense, esponente di spicco, insieme all’amico Marcel Duchamp, del Surrealismo.
Una delle prime sale infatti sembra proprio cercare di raccontare l’ambiente intellettuale dell’epoca e lo scambio che avveniva tra i diversi appartenenti alla cerchia della corrente
artistica, tra cui numerosi sono stati i soggetti dei ritratti di Radnitzky, alcuni dei quali sono esposti all’interno della mostra, come quelli di James Joyce e Gertrude Stein.

Ma le protagoniste dell’esposizione sono le donne. Modelle,assistenti,amiche,compagne e muse. Volti noti come quelli di Kiki de Montparnasse, BereniceAbbott, DoraMaar e Meret Oppenheim, ma anche volti senza nome o, in alcuni casi, corpi senza faccia. Il fotografo riesce a trasmettere tutto l’amore che prova nei confronti del soggetto. I corpi e i visi delle modelle sono perfetti e non perché rientrano in un determinato canone, bensì perché l’occhio dell’artista li vede in tal modo. Sono bellissimi nella loro nudità e naturalezza più assoluta.

Le donne sono presentate in tutta la loro diversità: sensuali, seducenti ed erotiche, ma anche forti e non sempre dolci, a volte in posizioni contorte, che seguendo la linea del Surrealismo, mirano a sottolineare un carattere disturbante e provocatorio.

Una particolare parentesi viene rivolta alla modella, fotografa e fotoreporter statunitense Lee Miller, della quale sono esposte alcune opere. Collaboratrice e amante del fotografo surrealista, lo aiutò a definire la tecnica della solarizzazione, che diventerà caratteristica dei lavori di Man Ray. Ella rappresenta una delle figure più significative sia nel movimento surrealista che nel processo di affermazione della professionalità femminile alla pari di quella maschile.

L’ultima sezione della mostra, invece, è dedicata a una parte di un meraviglioso progetto dell’artista dal titolo “The Fifty Faces of Juliet”: cinquanta foto, alcune ritoccate a mano con pastelli colorati, che ritraggono la moglie Juliette Browner, modella, ballerina ed attrice. Oltre ad essere uno straordinario esempio delle particolari tecniche utilizzate dal fotografo, l’opera è espressione di amore, ammirazione e rispetto nei confronti di una donna, della sua bellezza e sensualità,ma anche e soprattutto delle sue capacità.

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