Via alla Superlega, la pallavolo non ci sta: «Rivogliamo i tifosi. Il governo ci ascolti»

Presentazione Superlega pallavoloIl ct azzurro De Giorgi (al centro) con il presidente Massimo Righi (a destra) della Lega pallavolo

La pallavolo non ci sta. La disciplina che ha regalato emozioni e medaglie a ripetizione nella lunga estate dello sport italiano ce l’ha con il governo Draghi. Nell’imminenza dell’inizio dei campionati di serie A (SuperLega, A2 e A3), la presentazione del 77° campionato di massima divisione si trasforma in una dura requisitoria nei confronti della politica. «Siamo molto arrabbiati con questo governo – non usa mezzi termini Massimo Righi, presidente della Lega di pallavolo -. È in atto una autentica discriminazione nei nostri confronti, anche sotto il profilo sociale. Con la capienza al cinquanta per cento (portata dal governo al 60% nella serata di ieri, ndr), passa il messaggio che nei palazzetti ci si contagia. E questa è una delle più grandi stupidaggini che si possano dire sul nostro sport». Il grido d’allarme è condiviso anche dal presidente federale, Giuseppe Manfredi: «Stiamo registrando un incremento dei bambini che si avvicinano alla pallavolo e sentiamo sempre più forte l’entusiasmo dei tifosi che hanno voglia di tornare a vedere le partite nei palazzetti».
La questione non è di poco conto, di mezzo ovviamente c’è la sopravvivenza di un intero movimento che, proprio nel momento in cui miete successi in lungo e in largo (Olimpiadi a parte), si ritrova a fare i conti con la mancanza di pubblico sugli spalti: «Veniamo da due anni di sofferenza, il terzo non lo possiamo reggere – aggiunge Righi -. Nei nostri palazzetti si sta benissimo e in sicurezza, con il Green pass tutto è controllato. Rappresentiamo un sistema sano e pretendiamo il 100% delle presenze sugli spalti. Siamo amareggiati e delusi dal ragionamento che gli esperti del Cts fanno nei confronti degli sport come il nostro. Rivogliamo i nostri tifosi, subito». La pallavolo rivendica il suo ruolo popolare, secondo solo al calcio in Italia: «Il nostro è il campionato più bello del mondo – dice ancora il presidente di Lega -. Perché penalizzarci? Il governo non ha risolto poi nemmeno la questione del credito d’imposta, e ci mancano i ristori per le spese sanitare sostenute. Chiediamo più attenzione per il volley».
Del resto, il prodotto pallavolo quest’anno è appetibile più che nel recente passato. Lo testimonia lo sbarco di VolleyBall World, il network globale con 1 milione e 450mila iscritti che trasmette in streaming il meglio della pallavolo mondiale: «Volleyball World TV sarà insieme alla Rai per offrire una opportunità. Cercheremo di offrire qualcosa che vada oltre al risultato sportivo. Pensate che a Rio la pallavolo è stato lo sport più visto nel mondo, con 2.6 miliardi di ore viste», sottolinea Guido Betti, chief business officer di Volleyball World. Si parte domani con la SuperLega e l’anticipo che vedrà i campioni uscenti della Lube Civitanova impegnati a Padova. Tredici i club in competizione per vincere il 77° scudetto del volley italiano. Al via anche la Serie A2 Credem Banca, tutta in diretta YouTube sul canale di Volleyball World, e la Serie A3 Credem Banca, con 27 squadre al via divise in Girone Bianco e Blu, visibile su Legavolley.tv.
Non resta che giocare. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato sul sito de La Stampa il 7 ottobre 2021 (consultabile a questo link)

Articolo pubblicato sui giornali Gnn l’8 ottobre 2021

IL MATTINO DI PADOVA 8-10-2021

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