Pallanuoto, Italia-Croazia 11-12: parte con una sconfitta la strada verso le Olimpiadi 2024 di Parigi

Imperia: Italia-Croazia 11-12Settebello in attacco contro la Croazia nel test match giocato a Imperia (foto Federnuoto)

Parte con una sconfitta il triennio del Settebello che porterà alle Olimpiadi di Parigi 2024. Gli azzurri della pallanuoto sono stati superati di misura (11-12) dalla Croazia nel test match giocato a Imperia. Archiviata l’eliminazione ai quarti di finale nel torneo olimpico di Tokyo per mano della Serbia, l’Italia rimette insieme i pezzi e si cimenta subito con una delle nazionali più forti al mondo nella prima gara della lunga e intensa stagione che porta a Europei e Mondiali, prima di convergere nuovamente sui Giochi. La Croazia vince ma per gli azzurri si tratta comunque di una prestazione positiva davanti ai 600 spettatori sugli spalti della piscina Felice Cascione.

I parziali dei quattro tempi (1-1, 2-3, 3-5, 5-3) dimostrano il sostanziale equilibrio tra le due formazioni, con i croati allenati da Ivica Tucak capaci di allungare nella fase centrale del match, quella che è poi risultata decisiva sul punteggio finale. Piuttosto fallosa la squadra di Sandro Campagna che finisce per 13 volte in inferiorità numerica, nove delle quali vengono capitalizzate dai croati che mettono a segno anche due rigori. Per gli azzurri 4 su 10 con l’uomo in più e un rigore trasformato. Cannoniere della serata Francesco Di Fulvio, autore di ben 6 reti, protagonista di una prestazione sicuramente confortante. A segno per gli azzurri anche Fondelli (2), Di Somma, Echenique e Damonte (1). Tra i pali confermato Del Lungo, sostituito soltanto nella terza frazione da De Michelis.

Nella Croazia quasi tutta la squadra riesce ad andare a bersaglio: doppiette per Bukic, Vukicevic e Benic, in gol anche Buric, Marinic-Kragic, Lazic, Zuvela, Basic e Duzevic. Nervosismo tra i croati nel terzo tempo, a farne le spese è il tecnico Tucak ammonito dagli arbitri Brasiliano (Italia) e Matjevic (Croazia).

Partenza sprint per la Croazia che va a segno dopo appena 42” con Zuvela in superiorità numerica. Gli azzurri provano a riportare la gara in parità, ci riescono dopo 6’30” con Di Fulvio. Nella seconda frazione diventa decisivo l’uomo in più: nel giro di un minuto Vukicevic va a segno due volte sfruttando la superiorità numerica, permettendo così alla Croazia di allungare. Segna Di Fulvio al quale però risponde subito Buric. E’ Edoardo Di Somma ad accorciare le distanze capitalizzando per la prima volta l’uomo in più in favore degli azzurri.

La terza frazione si dimostra quella più combattuta. Tra i pali De Michelis prende il posto di Del Lungo. Meno di un minuto e la Croazia è già in gol con Benic, ancora una volta in superiorità numerica. Una manciata di secondi e Bukic mette alle spalle di De Michelis, poi sono gli azzurri a riprendersi dal torpore iniziale con i gol firmati da Di Fulvio e Damonte. C’è tensione a bordo vasca, le troppe proteste costano l’ammonizione al commissario tecnico croato Tucak. Il break decisivo però lo fanno proprio gli ospiti che vanno a segno tre volte in meno di due minuti con Duzevic, Marinic-Kragic e Basic, quest’ultimo su rigore. Un altro rigore, questa volta per gli azzurri, trasformato da Andrea Fondelli, chiude il tempo con i croati avanti di tre lunghezze (6-9).

Nell’ultima frazione torna tra i pali Marco Del Lungo e in apertura la Croazia porta a quattro i gol di vantaggio sugli azzurri (segna Bukic su rigore). Campagna dalla panchina fa capire ai suoi che c’è ancora spazio per la rimonta e che la partita resta tutto sommato equilibrata. In quaranta secondi vanno a segno prima Di Fulvio e poi il mancino Echenique. Benic in superiorità numerica spezza il tentativo di rimonta degli azzurri che però tornano a sperare con due reti firmate da Di Fulvio e Fondelli. La Croazia capisce che per vincere bisogna forzare in attacco. Nuova superiorità numerica e gol di Lazic. Escono per falli Echenique e Di Somma. C’è ancora lo spazio per un rigore trasformato da Di Fulvio, bomber della serata, che non basta per acciuffare almeno il pari che gli azzurri avrebbero meritato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato sul sito de La Stampa il 2 novembre 2021 (consultabile a questo link)

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