Il Settebello è tornato. Ventiquattro giorni dopo l’argento ai Mondiali di Budapest e la finale persa ai rigori con la Spagna, gli azzurri della pallanuoto hanno vinto per la prima volta la World League liquidando gli Stati Uniti. A Strasburgo l’ultimo atto dell’edizione 2022 del torneo è finita 13-9 per l’Italia. Gli americani un po’ mugugnano con gli arbitri (a bordo vasca si è distinta l’olandese Diana Dutilh Dumas) ma il verdetto è sacrosanto. E così, in meno di un mese, la squadra di Sandro Campagna è salita per due volte sul podio, confermando la totale inversione di rotta dopo le fallimentari Olimpiadi di un anno fa. Lo staff azzurro ha saputo trovare in questi mesi il giusto equilibrio tra giovani e meno giovani, archiviando parte della formazione oro ai Mondiali 2019 e, soprattutto, l’evidente sfilacciamento sciorinato ai Giochi di Tokyo.
Questione di testa prima ancora che di gambe e braccia. Come testimonia la parabola di Giacomo Cannella, rigorista da incubo nella finale Mondiale contro la Spagna, premiato ieri come miglior giocatore della World League. Dai due penalty sbagliati, al titolo di capocannoniere del torneo con 16 gol.
«Abbiamo disputato una bellissima partita, soprattutto in fase difensiva – spiega il ct Campagna – con tanti giocatori che spesso si sono sacrificati in marcatura». Dopo la prima metà della gara in equilibrio, la finale con gli Stati Uniti si è decisa nel terzo tempo, chiuso con un parziale di 6-1 per gli azzurri: «All’inizio eravamo bloccati in attacco, ma poi ci siamo sciolti e abbiamo anche dominato – commenta il ct -. Potevamo vincere anche con un maggior numero di gol. Alla fine abbiamo accusato un po’ la stanchezza, direi fisiologica dopo tante partite».
Per i ragazzi di Campagna giusto il tempo di mettersi al collo l’unico oro che ancora mancava nella bacheca del Settebello. Prossimo obiettivo gli Europei a Spalato. —
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Articolo pubblicato su La Stampa di giovedì 28 luglio 2022
LA STAMPA (pagina 37) 28-7-2022
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