La notte della delusione. Dopo la sconfitta con la Polonia nella finale degli Europei, vista in tv da oltre 4 milioni e mezzo di spettatori, l’Italia del volley si è svegliata magari ancora con un bel po’ di magone, ma con la consapevolezza di essere una vera squadra capace di lottare e stringere i denti. Provandoci sempre, anche quando le cose si mettono male. È successo anche contro i polacchi di Wilfredo Leon, migliore giocatore del torneo, che si sono ritrovati sempre a condurre, subendo però la rimonta azzurra, addirittura sul filo delle palle decisive dei tre set. Sintomo di forza, lucidità e coraggio. Perché una vera squadra è quella che non si arrende e che resta concentrata e compatta, guardando a ogni punto come fosse il primo.
La filosofia di questo gruppo non è certo in discussione, tantomeno la sua qualità. Sulla scia del progetto “Noi Italia” di De Giorgi, in poco più di due anni, questa Nazionale è arrivata tre volte in finale, vincendone due (Europei 2021 e Mondiali 2022) e perdendo solo quella di sabato sera a Roma. Tecnicamente un percorso da lode, come ha sottolineato il presidente Mattarella parlando con De Giorgi («Ci ha detto “complimenti per quello che fate”»). «Serve vincere, serve perdere. Meglio poco, però anche quello fa esperienza», il segnale lanciato dal commissario tecnico azzurro ai suoi nella notte di Roma. Il tempo gioca a favore, perché si torna in campo praticamente subito per il preolimpico in Brasile. Così la ferita può rimarginarsi in fretta, permettendo ai ragazzi d’oro (e d’argento) della nostra pallavolo di rialzarsi subito. «Vogliamo ancora dare fastidio», il programma di Fefè. Semplice ma efficace. —
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Articolo pubblicato su La Stampa del 18 settembre 2023
LA STAMPA (pagina 34) 18-9-2023

 

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