Sono i volti più che le ombre e le luci ad esaltare le opere di Ribera. Ne sono testimonianza i quaranta dipinti in esposizione nella Sala Causa del museo di Capodimonte, per la mostra “il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624″.
Visi segnati dal dolore, occhiaie profonde come solcate da invisibili ma perenni lacrime, mani e unghie sporche di terra, capelli tumultuosamente abbinati a barbe lunghe, anche quando cingono giovani profili. E’ la pittura dello spagnolo che più di ogni altro riuscì ad interpretare la spoglia ricchezza dei Santi, iconizzando la sofferenza e la passione, il martirio e il tradimento. Elidendo l’immagine di una Chiesa opulenta e compiacente, marginalizzata e mai protagonista, a differenza delle mode dell’epoca.
La mostra di Capodimonte offre anche una serie di opere sulla cui attribuzione sono ancora in atto studi e verifiche, rendendo l’esposizione una sorta di lezione di storia dell’arte a museo aperto. Il percorso, realizzato in collaborazione con il Prado di Madrid, segue gli anni trascorsi dal giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli, periodi fitti di produzione e propedeutici alla maturazione di un artista capace di emozionare con la sofferenza svelata dai protagonisti delle sue opere. (a.d.m.)
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“Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624″, museo di Capodimonte Sala Causa, 23 settembre 2011-8 gennaio 2012; dal lunedì alla domenica 10-19.30, chiuso mercoledì. Biglietto € 8,00 (ridotto € 6,00).
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