Mancini fa peggio di Sarri: litiga, sbraita e sfodera il dito medio. Anche per lui il Tapiro di “Striscia”

Lite Mancini-SarriIl diverbio tra gli allenatori di Napoli e Inter, Maurizio Sarri e Roberto Mancini, nel finale della partita di Coppa Italia

Liti, urla e squalifica. Dopo la zuffa con Sarri, stavolta tocca a Roberto Mancini perdere le staffe e finire alla gogna. Dopo il derby perso nettamente, il tecnico dell’Inter se l’è presa con tutti. Prima con l’arbitro Damato, quando ha protestato per un rigore non concesso a Eder ad inizio secondo tempo. Una reazione eccessiva che gli è costata l’espulsione. Poi, mentre raggiungeva gli spogliatoi, ha reagito agli insulti dei tifosi mostrando il dito medio. A fine partita, dopo i tre gol subiti e una prestazione deludente dei nerazzurri, ha anche alzato la voce rispondendo stizzito alla giornalista di Mediaset. «Le mie critiche a Icardi lo hanno condizionato sul rigore? Questa è una stronzata, dai. Ho fatto dito medio a otto, nove tifosi che mi hanno insultato. Quando faccio una cosa lo dico. Quei tifosi non dovevano essere lì perché dovevano esserci degli steward. Contenta? Allora, se devi fare polemica facciamola. Ho detto che l’ho fatto. Fine del discorso. Queste sono cavolate». Frasi che hanno sdegnato la stampa, tanto che l’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) ha chiesto un incontro urgente con il presidente dell’associazione allenatori Ulivieri.

Mancini si è poi scusato per il gestaccio e per la sconfitta, un ravvedimento forse un po’ tardivo che non rasserena la nottata dell’allenatore che non sarà in panchina contro il Chievo a San Siro nel turno infrasettimanale e si farà sostituire dal direttore sportivo Ausilio nella conferenza della vigilia. L’incubo derby continua e costa al tecnico nerazzurro la squalifica per una giornata e un’ammenda di 5mila euro per aver rivolto agli arbitri espressioni ingiuriose e agli spettatori un gesto insultante. Nervoso, polemico, Mancini sembra aver perso la testa, ma in realtà semplicemente non ha perso il vizio. Fin dai tempi in cui allenava il Manchester City in Premier League. Le cronache inglesi raccontarono delle liti furiose con Balotelli e Tevez, ma Mancini sfiorò la rissa anche con giocatori e allenatori avversari. Alzò la voce con Gerrard, dopo una sfida contro il Liverpool. Battibeccò con Lambert, allenatore dell’Aston Villa.

Litigò furiosamente anche con Sir Alex Ferguson durante un derby. Fece scalpore, poi, il gesto di stizza nei confronti di David Moyes nel marzo 2010: il City perde in casa contro l’Everton e Mancini al 91′ si scaglia sul collega, lo spinge e gli strappa il pallone di mano. Un passato burrascoso a cui si devono aggiungere i confronti accesi di questa stagione. Ad ottobre se l’è presa con i giornalisti: «A volte qualcuno di voi parla e non sa neanche di cosa sta parlando. In Italia volete fare tutti gli allenatori». Poi ha criticato gli arbitri: «Preferiscono espellere un giocatore che uscire con una bella donna». A dicembre si parlò di uno scontro con Jovetic, poi la lite con Sarri e infine la serata tesissima del derby. Un’escalation emotiva in cui Mancini è passato dal nervosismo alla volgarità. Parolacce in tv, gestacci ai tifosi, atteggiamenti che lo hanno fatto passare dalla parte del torto dopo aver messo Sarri alla gogna.

Roberto Mancini

Milan-Inter: Roberto Mancini espulso nel secondo tempo del derby

E proprio come per Sarri, anche per il Mancio è arrivato puntuale il Tapiro d’oro motivato dalla sconfitta nel derby contro il Milan e dalla litigata con i tifosi rossoneri, culminata con il dito medio. L’ex coach del Manchester City è stato intercettato nel centro di Milano da Valerio Staffelli, che gli ha chiesto: «Ma in Inghilterra come avrebbero potuto reagire a un gestaccio del genere?». Mancini ha risposto: «In Inghilterra non avrei fatto il gesto, perchè non avrei subito gli insulti dai tifosi». Alla domanda del tapiroforo di Striscia: «Se suo figlio avesse fatto il dito medio alla maestra, lei gli avrebbe tirato tre schiaffi?», Mancini ha risposto con un secco sì. Sull’ira dei tifosi interisti ha detto: «Quando si perde sono tutti arrabbiati».

Roberto Mancini

Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini mentre mostra il dito medio ai tifosi del Milan dopo l’espulsione per proteste nel derby

Inevitabile la reazione dei tifosi azzurri che si sono letteralemente scatenati sui social network per commentare la squalifica per una giornata di Mancini e soprattutto per censurare il suo gesto nei confronti di alcuni tifosi del Milan, mentre usciva dal campo, ed il suo intervento ai microfoni di Mediaset con le risposte date alla giornalista Mikaela Calcagno. “Ipocrita” è l’aggettivo più utilizzato dai sostenitori azzurri per commentare l’accaduto. Ma è possibile trovare sui social anche una lunga sequela di epiteti irriferibili, di vere e proprie offese nei confronti dell’allenatore dell’Inter. Anche su Twitter i tifosi del Napoli hanno fatto sentire la propria voce in maniera consistente. È particolarmente nutrita, infatti, la presenza dei sostenitori azzurri, con tweet che utilizzano vari hashtag creati per censurare l’operato del tecnico nerazzurro: #mancinivattene, #ditomedio, #iostoconmikaela, fino al più esplicito e tipicamente partenopeo #diteloconunpernacchio. Più civile, ma non meno incisivo il commento su Facebook di chi definisce Mancini come “un allenatore in caduta libera”.

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