La notte di Higuain non si tinge d’azzurro e neppure di bianconero. Tra Napoli e Juventus, il primo appuntamento di un’intensa settimana in cui mercoledì è prevista la seconda sfida per la semifinale di Coppa Italia, finisce in parità 1-1. Un punto prezioso soprattutto per i campioni d’Italia che mantengono comunque a sei punti di distanza la Roma, un distacco ampio anche se teoricamente ancora colmabile. Insomma la sfida del San Paolo lascia ancora aperto il campionato, ma il tanto temuto confronto del San Paolo non costringe la Juve a subire la quinta sconfitta in campionato e questo è già un risultato importante per Allegri, anche perché la partita la fa il Napoli e i bianconeri subiscono come forse non era mai accaduto in precedenza.
Il ritorno di Higuain
Il protagonista della serata è Higuain. I tifosi del Napoli gli riservano l’accoglienza che ci si aspettava: bordate di fischi continue ogni volta che il Pipita tocca il pallone. Un modo per condizionarne il rendimento, senz’altro, ma anche e soprattutto per far sentire all’argentino quanto l’amore smisurato di un tempo si sia trasformato in un sentimento opposto, dopo il “tradimento” e il passaggio alla Juventus. Tecnicamente Higuain non incide come sicuramente potrebbe fare. È difficile dire se il suo scarso, anzi nullo contributo alla causa dipenda dall’inevitabile condizionamento psicologico o da una capacità della difesa del Napoli di rimanere più stretta e più concentrata di quanto non sia avvenuto di recente.
La partita
Allegri inizialmente è costretto a fare a meno di Dybala e utilizza per il tridente che schiera a sostegno di Higuain, Lemina a destra, Pjanic al centro e Mandzukic a sinistra. Le scelte di Sarri – a parte Rafael in porta al posto dell’infortunato Reina e Strinic che sostituisce Ghoulam – sono quelle scontate, con il cannoniere della squadra Mertens prima punta e Allan e Jorginho a centrocampo assieme ad Hamsik.
Primo tempo
Le cose si mettono subito bene per la Juventus che dopo soli 6′ è già in vantaggio grazie ad una incursione di Khedira che scambia con Pjanic e batte Rafael da pochi passi. Il Napoli reagisce e mantiene costantemente il predominio del gioco e in diverse occasioni riesce a rendersi pericoloso. La Juventus quanto gli azzurri attaccano, ripiega immediatamente indietro, schierando davanti a Buffon due linee di quattro uomini ciascuna che chiudono tutti gli spazi ai partenopei. Il Napoli non è in grado di proporre soluzioni offensive con traversoni alti dalle fasce laterali, perché i centrali bianconeri sovrastano nettamente per statura le tre punte di Sarri. E allora non rimane che affidarsi al giro palla veloce.
Secondo tempo
Nella ripresa il Napoli si presenta in campo con una maggiore determinazione che frutta, dopo un quarto d’ora di gioco il gol del pareggio messo a segno da Hamsik, proprio a conclusione di uno scambio stretto in area di rigore con Mertens. E proprio il belga, dopo quattro minuti, potrebbe portare in vantaggio gli azzurri, ma una sua conclusione ravvicinata dalla linea di fondo batte sul palo. Una volta raggiunta, la Juventus cerca di essere più propositiva di quanto non lo sia stata fino a quel momento. A questo punto della gara Allegri manda in campo Cuadrado per Lemina e Sarri risponde con due cambi a centrocampo: Zielinski per Allan e Rog al posto di Hamsik. A dieci minuti dalla fine Allegri tenta il tutto per tutto ed inserisce anche Dybala. Ma è il Napoli a spingere fino alla fine ed a sfiorare il gol della vittoria al 45′ con un colpo di testa di Callejon che attarversa tutto lo specchio della porta di Buffon e si spegne sul fondo.
Sarri: «Juve messa sotto. Mai vista così in difficoltà in Italia». Il dopo Napoli-Juve è sereno, senza strascichi, dubbi, polemiche o accuse. C’è grande onestà di giudizio e soddisfazione da entrambe le parti: Maurizio Sarri gongola per avere messo in difficoltà i quotatissimi avversari, il collega Massimiliano Allegri per avere portato a casa un punto che pesa un quintale e che, probabilmente, vale mezzo scudetto. «Quando una squadra gioca come ha fatto il Napoli stasera, un allenatore può tornare a casa con qualsiasi sensazione, meno che la delusione: mai, su un campo di calcio in Italia, si è vista una Juventus così in difficoltà. E non era facile reagire come abbiamo fatto dopo essere andati sotto. Il risultato ci lascia un po’ d’amaro in bocca, ma sulla prestazione non ho nulla di rimproverare ai miei», le parole dell’allenatore degli azzurri partenopei, al quale è piaciuta la prova dei suoi. «La strada che hanno preso questi ragazzi – aggiunge – è quella giusta e probabilmente abbiamo ancora qualche margine di miglioramento: se riusciamo a trovarlo, saremmo tanto roba. Se mi aspettavo una Juventus così difensivista? Forse il merito è nostro e del nostro atteggiamento. Higuain? A fine partita ci siamo visti e poi, scherzando, ho detto ad alta voce “avete avuto un bel culo”, cercando di farmi sentire». Elogi anche da Aurelio de Lurentiis, con un tweet e dal capitano Marek Hamsik, autore del gol del pareggio, secondo cui «è un onore vedere la Juve difendersi così. Quante volte è stata in difficoltà come stasera?», le parole del centrocampista slovacco.
Allegri: «Soffrendo si vince». Allegri riconosce e legittima la buona prestazione del Napoli che, secondo l’allenatore dei bianconeri, «ha disputato un grande match e dobbiamo fargli i complimenti: diciamo che i campionati si vincono anche con queste prestazioni di sofferenza e il punto che portiamo via dal San Paolo è comunque importante». «All’inizio della partita abbiamo fatto bene, ma una volta in vantaggio abbiamo smesso di giocare – aggiunge – Non sempre si possono dominare le partite, quindi devo fare i complimenti alla mia squadra perché si è difesa bene: ci siamo adattati alla partita e per questo non dobbiamo vergognarci. Quello che conta è portare a casa il risultato, poi certo ci sarà da migliorare sotto alcuni aspetti». Higuain? «Ha fatto una buona partita, sono contento di lui».
NAPOLI-JUVENTUS 1-1 (0-1)
Napoli (4-3-3): Rafael 5,5, Hysaj 6, Albiol 5,5, Koulibaly 6,5, Strinic 6 (34′ st Ghoulam sv), Allan 6 (23′ st Zielinski 6), Jorginho 6, Hamsik 6,5 (30′ st Rog sv), Callejon 6, Mertens 5,5, Insigne 6. (25 Reina, 22 Sepe, 11 Maggio, 21 Chiriches, 19 Maksimovic, 31 Ghoulam, 42 Diawara, 32 Pavoletti, 99 Milik). All.: Sarri 6.
Juventus: (4-2-3-1): Buffon 6, Lichtsteiner 5,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5, Asamoah 6, Khedira 6,5, Marchisio 6,5 (34′ st Dybala sv), Lemina 5,5 (1′ st Cuadrado 6), Pjanic 6,5 (41′ st Rincon sv), Mandzukic 5,5, Higuain 5. (25 Neto, 32 Audero, 15 Barzagli, 4 Benatia, 24 Rugani, 12 Alex Sandro, 23 Dani Alves, 27 Sturaro, 38 Mandragora, 21 Dybala). All.: Allegri 6.
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Reti: nel pt 6′ Khedira; nel st 15′ Hamsik.
Note: spettatori 50mila. Angoli: 5-2 per il Napoli. Recupero: 1′ pt e 3′ st. Ammonito Insigne per comportamento non regolamentare.
LA SITUAZIONE/SERIE A
Risultati (XXX giornata, 2/4, ore 15): Chievo-Crotone 1-2; Fiorentina-Bologna 1-0; Genoa-Atalanta 0-5; Inter-Sampdoria 1-2 (giocata 3/4, ore 20.45); Napoli-Juventus 1-1; Palermo-Cagliari 1-3; Pescara-Milan 1-1; Roma-Empoli 2-0 (giocata 1/4); Sassuolo-Lazio 1-2 (giocata 1/4); Torino-Udinese 2-2.
Classifica: Juventus 74 punti, Roma 68, Napoli 64, Lazio 60, Atalanta 58, Inter 55, Milan 54, Fiorentina 51, Sampdoria 44, Torino 41, Chievo Verona 38, Udinese 37, Cagliari 35, Bologna 34, Sassuolo 31, Genoa 29, Empoli 22, Crotone 17, Palermo 15, Pescara 13.
Prossimo turno (XXXI giornata, 9/4, ore 15): Atalanta-Sassuolo (8/4, ore 18); Bologna-Roma; Cagliari-Torino; Crotone-Inter; Empoli-Pescara (8/4, ore 15); Juventus-Chievo (8/4, ore 20.45); Lazio-Napoli (ore 20.45); Milan-Palermo; Sampdoria-Fiorentina (ore 12.30); Udinese-Genoa.
Classifica marcatori
23 reti: Dzeko (Roma) e Belotti (1-Torino). 20 reti: Icardi (2-Inter); Mertens (1 rigore-Napoli). 19 reti: Higuain (Juventus). 18 reti: Immobile (4-Lazio). 14 reti: Gomez (1-Atalanta); Kalinic (1-Fiorentina). 13 reti: Borriello (Cagliari). 12 reti: Bacca (3-Milan); Insigne (1-Napoli). 11 reti: Hamsik (Napoli); Iago Falque (2-Torino). 10 reti: Bernardeschi (3-Fiorentina); Simeone (1-Genoa); Nestorovski (1-Palermo); Salah (Roma); Muriel (3-Sampdoria); Thereau (Udinese). 9 reti: Falcinelli (1-Crotone); Perisic (Inter); Defrel (Sassuolo). 8 reti: Dzemaili (Bologna); Dybala (3-Juventus); Keita (Lazio); Callejon (Napoli); Caprari (1-Pescara); Nainggolan (Roma); D. Zapata (1-Udinese); Quagliarella (2) e Schick (Sampdoria). 7 reti: Inglese e Pellissier (1-Chievo); Perotti (7-Roma); Matri (Sassuolo). 6 reti: Caldara e Kessie (2-Atalanta); Destro (Bologna); Birsa (Chievo); Babacar (1-Fiorentina); Banega (Inter). 5 reti: Conti, Kurtic, Petagna (Atalanta); (Verdi (Bologna); Mchedlidze (Empoli); Candreva (Inter); Khedira, Mandzukic, Pjanic (Juventus); Parolo (Lazio); Lapadula (1) e Suso (1-Milan); Benali (Pescara); Pellegrini (1-Sassuolo); Ljajic (1), Baselli e Benassi (Torino); Fofana e Jankto (Udinese).
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