Il balcone di mussoliniana memoria, dal quale il Duce dichiarò guerra a Francia e Inghilterra il 10 giugno 1940, potrebbe riaprire a settembre. Raccontano fonti del ministero dei Beni culturali che, una volta ultimati i lavori della facciata di palazzo Venezia, si potranno riaprire quelle finestre da dove il Duce arringava la folla. Qualche settimana fa è partita una ricerca sull’esistenza o meno di una norma che vieti la riapertura di luoghi evocativi. Niente.
E allora ”perché – si sono chiesti al dicastero – non riaprirlo?”. Da qui la decisione di dare il via libera. I tempi non sono certi – sottolineano le stesse fonti – ma dovrebbe essere dopo l’estate. Per qualche settimana il balcone è diventato lo sfondo di una pubblicità in cui spiccava il sorriso di Belen Rodriguez. E si racconta che Muammar Gheddafi, proprio li sotto, nella sua prima visita ufficiale in Italia si sia voluto fermare con la sua limousine e abbia aperto il tettuccio per rivolgersi ad ampi gesti ai turisti. Per i giovani romani, invece, palazzo Venezia resta semplicemente un luogo per ritrovarsi. L’appuntamento per il popolo della notte è ”sotto il balcone”, ed è sottinteso che si tratti del balcone di Palazzo Venezia.
”Perché non riaprirlo?”, si sono dunque chiesti al ministero. Da quando il museo Nazionale di Palazzo Venezia ha riaperto le porte e ospita mostre importanti il grande pubblico ha potuto ammirare le stanze del Gran Consiglio – si chiamava in realta’ sala del Pappagallo perché il Papa vi custodiva creature esotiche come i pappagalli – e quella del Mappamondo, l’ufficio di Mussolini, che vi stabilì la sede del governo nel 1929. Due anni fa per la mostra ‘Il Potere e la Grazia’ a palazzo Venezia sono arrivati anche Silvio Berlusconi e, per il Vaticano, il cardinal Bertone. Ma quel balcone è rimasto inaccessabile a tutti. Dai tempi di Mussolini. Ora, però, potrebbe rivedere la ‘luce’
fonte: take dell’agenzia Agi del 3 agosto 2010
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