La meglio gioventù. Non finisce la lunga stagione dei successi dello sport italiano. E’ ancora la pallavolo, a un mese dalla doppia vittoria Europea appena celebrata con Mattarella al Quirinale, a prendersi la scena. L’Italia Under 21 per la prima volta nella storia è campione del mondo di categoria. Gli azzurrini stavolta hanno fatto meglio delle ragazze, seconde ai Mondiali Under 18 che si sono appena conclusi a Durango, in Messico, battute solo in finale dalla Russia (3-0).
Un rullo compressore la squadra U21 maschile che ha dimostrato una marcia in più nella rassegna iridata che si è svolta tra la Sardegna e Sofia. Il ruolino degli azzurri parla chiaro: 8 vittorie su otto partite disputate, soltanto due set persi (contro la Polonia in semifinale) e titolo in bacheca dopo la finale stravinta 3-0 contro la Russia (25-19, 25-22, 25-20) in poco più di un’ora di gioco. Quando al secondo match ball è arrivata la vittoria sui russi, è esplosa la gioia al PalaPirastu di Cagliari, teatro con spalti gremiti dell’impresa italiana. Dopo quattro finali perse (1985 a Milano, 1991 al Cairo, 1993 a Rosario e 2019 a Manama), gli azzurrini hanno centrato la medaglia d’oro in una stagione che ha già visto l’Under 20 femminile conquistare il Mondiale di categoria.
La vittoria degli azzurrini parte da lontano, dai Mondiali Under 19 giocati in Tunisia nel 2019. Lo stesso gruppo di ragazzi vinse la medaglia d’oro, battendo in finale proprio la Russia. Il trascinatore di questa squadra di giovani campioni è un non ancora ventenne cuneese, il capitano Tommaso Rinaldi, schiacciatore di due metri che gioca nella Top Volley Cisterna Latina. Non c’è punto che non lo esalti, è stato lui ieri sera a dare il via alla festa correndo in lungo e in largo per il parquet con un tricolore sulle spalle. Chi invece lega con un filo sottile ma indistruttibile le storie dell’Italvolley vincente è Alessandro Michieletto, il martello bresciano implacabile agli Europei vinti dall’Italia di Fefè De Giorgi e che si è aggregato in corsa all’Under 21 per prendersi un’altra medaglia d’oro, lui che era reduce dalla triste esperienza alle Olimpiadi di Tokyo.
C’è anche un bel po’ di Generazione dei fenomeni nel successo degli azzurrini. In panchina siede infatti Angiolino Frigoni, un veterano della pallavolo. Allenatore dal 1986, ha vissuto la grande stagione dei successi azzurri come secondo di Julio Velasco fino al 1996, mettendo così uno in fila all’altro 2 Mondiali (1990 e 1994), 3 Europei (1989, 1993, 1995), 1 Coppa del Mondo (1995) e ben 5 World League. Frigoni seguì Velasco anche nel 1997 quando l’argentino prese le redini della nazionale femminile. L’anno dopo gli subentrò come primo allenatore e alla guida delle azzurre ha ottenuto il bronzo all’Europeo 1999, centrando poi la prima qualificazione olimpica per la nazionale femminile (9° posto alle Olimpiadi di Sidney 2000). Dal 2019 è l’allenatore della nazionale juniores maschile.
La vittoria ai Mondiali Under 21 non è solo la conferma della stagione boom della nostra pallavolo. E’ soprattutto la certezza di avere un movimento che, attraverso i suoi giovani, è già da adesso capace di garantire un futuro e una ulteriore crescita per l’Italvolley. Un dato su tutti: gli azzurrini sono stati i migliori anche a livello individuale nel Mondiale U21: Nicola Cianciotta è risultato il miglior centrale, Luca Porro il miglior palleggiatore, Tommaso Rinaldi il migliore schiacciatore e Alessandro Michieletto il migliore di tutti. Italiani brava gente. Soprattutto se giocano a pallavolo.
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Articolo pubblicato sul sito de La Stampa il 4 ottobre 2021 (consultabile a questo link)
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