Pallavolo donne, Superfinal di Champions: ultima danza senza gioia, Egonu lascia Conegliano

Paola EgonuPaola Egonu (Imoco Conegliano) durante la Superfinal di Lubiana

L’ultima danza. Paola Egonu lascia Conegliano dopo aver vinto tutto con la maglia dell’Imoco: la più forte di tutte ha scelto di andar via, una decisione presa da tempo, e vestirà la maglia del VakifBank Istanbul. Proprio quella della squadra che ha spezzato l’ultimo sogno, schiacciando 3-1 le venete nella Superfinal di Champions League giocata ieri sera a Lubiana. Una sorta di sliding doors per la pallavolista che è diventata icona dello sport azzurro e che anche da sconfitta ha tirato fuori una prestazione da incorniciare, mettendo a segno 39 punti contro le turche. Egonu è la stella del nostro volley al femminile e resta il punto di riferimento della nostra nazionale campione d’Europa in carica, ma dopo l’estate zeppa di impegni internazionali Paola lascerà la sua Conegliano. «Sarò sempre grata all’Imoco – dice -, la mia squadra. Amo la pallavolo, soprattutto per quello che riesco a trasmettere alle persone che mi guardano. Penso alle bambine che mi vedono giocare e che poi dicono di voler diventare come me. Ora vorrei vincere i Mondiali e anche le prossime Olimpiadi».
Da come parla traspare l’orgoglio per quello che è riuscita a costruire nella vita, ma anche una eleganza mista a timidezza con la quale racconta dei suoi successi. Un modo di essere che ne fa una persona speciale prima ancora che una fuoriclasse della pallavolo. Lei che ha unito i mondi da portabandiera dell’Europa alle Olimpiadi di Tokyo un anno fa. Vestita di bianco a reggere la bandiera olimpica nella cerimonia di apertura dei Giochi più difficili di sempre, ma anche quelli più carichi di significati della storia: «È stata un’emozione a dir poco incredibile, una esperienza che una persona vive solo una volta nella vita. Mi ha fatto capire quanto è grande il mondo dello sport. Sarò sempre grata per essere stata scelta per questo ruolo». Paola Egonu e le Pantere adesso si salutano, nella perenne ricerca dell’essere umano di trovare nuovi stimoli e superare ogni frontiera. «Cosa vorrei trovare nel mondo? La sensibilità, che significa accettare chiunque senza diversità». Per la più forte di tutte non sarà mai l’ultima danza. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato su La Stampa di lunedì 23 maggio 2022

LA STAMPA (pagina 34) 23-5-2022

Articolo pubblicato sul sito de La Stampa lunedì 23 maggio 2022 (consultabile a questo link)

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