di Angelo Di Marino
NAPOLI. La sera di giovedì, subito dopo l’eliminazione dall’Europa League, non si parlava d’altro. Le voci dei tifosi del Napoli hanno da sempre un naturale sfogo sulle onde di Radio Marte, storica emittente partenopea guidata da Paolo Serretiello. E’ la radio ufficiale del Napoli che racconta con la voce di Carmine Martino tutte le partite. Poi, al novantunesimo, il microfono passa a loro, ai tifosi. E’ il vero termometro dell’umore della piazza, tant’è che uno dei più fedeli ascoltatori pare sia proprio De Laurentiis.
Ascoltando le parole dei tantissimi che intervengono capisci che qualcosa è cambiato: «Ora basta! Non si possono sbagliare gol così, altro che maglia di Maradona», urla dal telefono di casa Peppe da Angri. «Perché se la prendono col Pocho? Non è giusto. Si sono già dimenticati di quante partite ci ha fatto vincere e di quello che fa in campo dall’inizio alla fine?», si infervora Mario dal Vomero. In sostanza, il tifo è spaccato su Ezequiel Lavezzi che in troppi hanno da subito accostato a Maradona e che in altrettanti adesso vorrebbero andasse via.
Le frizioni risalgono a qualche mese fa, quando Lavezzi confessò di aver ricevuto direttamente dal grande Dieguito l’investitura ufficiale: «La mia maglia deve essere tua». Vale la pena ricordare che il Napoli ha ritirato la numero 10 che mai più nessuno, nei campionati di A e B, ha indossato da quando Maradona ha abbandonato il Napoli, ormai vent’anni fa. Una fetta di nostalgici (e di prevenuti) ha visto nelle parole del ragazzo una sorta di atto di protervia, inadeguato alle sue reali capacità tecniche e improponibile alla luce di quanto rappresenta Diego per Napoli.
Da allora, si sono succeduti gli intoppi. L’esplosione di Cavani, ormai vero idolo del San Paolo, lo sputo di Roma, la lunga squalifica che gli farà saltare la gara di domani, i troppi gol divorati davanti ai portieri avversari.
«La maglietta numero 10 è di Maradona, non può essere di nessun altro», provocano Francesco Manca e Ilaria Puglia che al Napoli hanno dedicato uno spettacolo teatrale dal titolo “Juve-Napoli 1-3: la presa di Torino”. I due hanno preteso che venisse tolta la poltroncina numero 10 dalla platea del teatro “Salvo D’Acquisto” dove si sono esibiti di recente. «Come Maradona? Per carità, gli somiglia solo perché spesso fa tardi la sera…»: ecco un altro rimprovero che viene da una frangia di napoletani. Il termine di paragone è Hamsik che alle dieci e mezza di sera, cascasse il mondo, è già nel suo letto. Lavezzi no, troppo spesso il suo nome si è incrociato con la notte di Napoli.
E De Laurentiis? I suoi rapporti col Pocho vanno ad intermittenza, proprio come quelli di Ferlaino con Maradona. Lo ha rincuorato dopo l’errore decisivo dal dischetto contro l’Inter in Coppa Italia, lo ha criticato e multato per lo sputo di Roma. Gli ha però fatto firmare un contratto che lo lega stretto al Napoli fino al 2015. E il presidente sembra l’unico ad aver capito chi è davvero Lavezzi.
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pubblicato su “la Città” del 27 febbraio 2011
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